Sviluppare una norma

Sviluppare una norma

Come nasce la norma?

L’elaborazione di una norma, sia essa UNI, EN, o ISO, consiste in un processo di approvazioni successive di versioni di documenti tecnici da parte di gruppi di esperti.

Il processo di elaborazione di una norma, si articola su quattro fasi:

– messa allo studio;

-stesura del documento;

-inchiesta;

– ratifica ai fini della pubblicazione.

L’esigenza di mettere allo studio un progetto di norma può essere manifestata sia internamente o esternamente ai vari organismi di normazione. Qualunque sia la sorgente della richiesta, .ne viene attentamente valutata l’opportunità di messa allo studio e, in caso affermativo, si individua l’organo tecnico competente già esistente o si delibera la costituzione di uno nuovo.

Gli organi tecnici preposti dell’organismo di normazione (UNI/Unsider, CEN oppure ISO) elaborano uno studio di fattibilità che mette in relazione la situazione del mercato con le necessità normative, valutano le risorse e le competenze da coinvolgere, nonché i benefici e contestualizzando la futura attività nell’ambito del programma di lavoro esistente.

Se il risultato di tale analisi e dell’inchiesta preliminare per i progetti UNI nazionali è positivo si procede alla stesura del progetto di norma. La stesura del documento avviene nell’ambito dell’organo tecnico incaricato dello studio, strutturato in gruppi di lavoro costituiti da esperti che rappresentano le parti economiche e sociali interessate (produttori, utilizzatori, commercianti, centri di ricerca, consumatori, pubblica amministrazione…). L’organismo di normazione svolge una funzione di coordinamento dei lavori, mettendo a disposizione la propria struttura organizzativa, mentre i contenuti delle norme vengono definiti dagli esperti esterni che, in ambito europeo ed internazionale, vengono designati dagli organismi di normazione dei singoli paesi.

La attività di coordinamento dei lavori viene svolta in ambito nazionale da Unsider per il settore per il settore siderurgico (acciaio e ghisa) e il settore dedicato a materiali, equipaggiamenti e strutture in mare per le industrie del petrolio e del gas naturale. Il lavoro degli esperti sul testo del progetto di norma, svolto sia per mezzo di riunioni fisiche sia l’utilizzo di sistemi elettronici per la gestione informatica della documentazione (ad esempio, in UNSIDER, mediante il sistema UNIONE oppure Livelink in ambito CEN e ISO), ha come scopo finale quello dell’approvazione con il più ampio consenso possibile della struttura e dei contenuti tecnici del progetto.

Solitamente la Commissione tecnica UNSIDER (o il Comitato tecnico in CEN e ISO) svolge una funzione di pianificazione e di controllo, mentre la parte più “creativa” viene affidata al gruppo incaricato della redazione del progetto (Gruppo di lavoro) che, sotto la guida di un relatore, detto anche Project leader, rappresenta con testi, formule, prospetti e figure lo stato dell’arte sulla materia.

Tale “creatività” è imbrigliata nelle precise regole redazionali, codificate da direttive interne ai sistemi della normazione e la cui applicazione viene garantita dalle funzioni di segreteria tecnica della Commissione tecnica UNSIDER.

Al raggiungimento dell’approvazione con il più ampio consenso possibile , il progetto di norma viene reso disponibile al mercato, fase di inchiesta pubblica, mediante comunicazione sui canali di informazione degli organismi di normazione (per una durata variabile da 1 a 5 mesi, in funzione della tipologia del documento e dello stadio raggiunto), al fine di raccogliere commenti ed ottenere il massimo consenso possibile. In tale importante periodo, tutte le parti economico/sociali interessate, in particolare coloro che non hanno potuto partecipare alla prima fase di redazione del progetto, hanno la possibilità di contribuire al processo normativo.

Nel caso di progetti di norma europei ed internazionali, i commenti possono essere inoltrati al CEN e all’ISO soltanto attraverso gli organismi di normazione nazionali, che svolgono quindi una attività cosiddetta “di interfacciamento” con i propri organi tecnici.

I commenti tecnici e/o editoriali che pervengono devono essere esaminate puntualmente al fine di giungere ad una versione consolidata, questo lavoro di esame può richiedere diversi mesi. Per garantire la massima trasparenza, i progetti di norma UNI nazionali posti in inchiesta pubblica, così come i progetti di norma EN al voto formale (FprEN), sono liberamente consultabili attraverso UNI o su richiesta ad UNSIDER.

Concluse positivamente le inchieste si arriva alla pubblicazione della norma, ovvero alla sua entrata in vigore con disponibilità a catalogo.

A livello nazionale ciò avviene a seguito della ratifica del presidente dell’UNI.

A livello europeo (norme EN) i progetti vengono sottoposti al voto degli organismi di normazione nazionali e, in caso di approvazione, sulla base di un conteggio ponderato dove i paesi maggiori contano di più, la norma viene ratificata e resa disponibile.

Tuttavia si può parlare di disponibilità effettiva sul territorio europeo solo quando almeno un organismo di normazione nazionale ha assolto l’obbligo di “recepire” la norma EN (che diventa UNI EN in Italia), eventualmente pubblicandola nella propria lingua e ritirando quella/e nazionale/i esistenti sul medesimo argomento.

In questa fase di “recepimento”, per le norme EN di competenza, UNSIDER fornisce ad UNI le informazioni necessarie per la pubblicazione della UNI EN, ivi compresa la traduzione del testo qualora si decida per la sua pubblicazione in lingua italiana.

Anche a livello internazionale (norme ISO) i progetti vengono sottoposti al voto degli organismi di normazione nazionali e, in caso di approvazione sulla base di un conteggio che considera unicamente i membri ISO cosiddetti “Partecipanti”, ovvero che hanno dichiarato in precedenza il proprio interesse a partecipare ai lavori di redazione, la norma viene pubblicata quale norma ISO.

Non esiste per queste l’obbligo di recepimento nazionale, tuttavia è possibile l’adozione volontaria, per esempio quale pubblicazione nella propria lingua (con la sigla UNI ISO in Italia) quando ciò venga ritenuto un utile complemento del parco normativo nazionale.